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Ballando nell’architettura – Riccardo Raimondi
https://www.youtube.com/watch?v=UOKuDLvu4r81)
https://www.youtube.com/watch?v=iTch-9gBWQo
https://www.youtube.com/watch?v=D3-EJbaUq_I
PONTE DEL DIAVOLO A LUCCA:
Il Ponte della Maddalena (detto Ponte del Diavolo) attraversa il fiume Serchio nei pressi di Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca. A seguito della sua forma, del suo arco più alto, ampio e particolare, quasi inumano, questa perla dell’ingegneria è oggetto di molti racconti. La costruzione di un ponte che mettesse in collegamento la due sponde del Serchio si deve alla volontà della contessa Matilde di Canossa a cavallo tra l’XI e il XII secolo, ma le fattezze attuali si devono al rifacimento di Castruccio Castracani, signore di Lucca all’inizio del XIV secolo. Il ponte, pur con vari rimaneggiamenti, rimase intatto almeno fino al 1836 quando una violenta piena del Serchio arrecò gravi danni. All’inizio del 1900 fu invece aperto un nuovo arco nella parte terminante ad ovest per il passaggio della ferrovia Lucca-Aulla modificandone pesantemente la forma originaria. Deve il suo nome ad una cappella o oratorio che si trovava sulla sponda a sinistra del ponte.
2) BRAZILIAN WAR MEMORIAL A GAGGIO MONTANO:
Il monumento è stato progettato da Mary Vieira nel 1996 è collocato alla Guanella nel 2001 per ricordare le vittime della guerra dove sono caduti tantissimi brasiliani che hanno cercato di conquistare la “cima imprendibile” http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1944/1444. I soldati brasiliani della FEB attaccarono le difese tedesche sul Monte Castello, sopra Gaggio Montano, in condizioni atmosferiche proibitive. Riportano notevoli perdite (146 caduti), anche per un bombardamento prematuro dell’artiglieria americana. Nell’azione di conquista dell’Abetaia muoiono 17 soldati in una sola compagnia (I 17 dell’Abetaia). E’ solo l’ultimo di una serie di vani assalti (i precedenti il 24 e il 29 novembre, con 416 caduti) portati dai brasiliani e dai soldati americani della 45a Task Force. Il corpo di spedizione brasiliano (FEB) è formato da una divisione di fanteria (circa 25.000 uomini di cui 15.000 combattenti) appoggiata da una piccola forza aerea. Giunta in Italia nel luglio 1944, al comando del generale J. B. Mascarenhas de Morais, la FEB è stata aggregata al 4° Corpo della V Armata americana. Ha iniziato la sua campagna militare in settembre nella zona di Camaiore e in Garfagnana e dai primi giorni di novembre è stata trasferita nell’Alto Reno, con l’obiettivo primario della conquista di Monte Castello. Il caposaldo tedesco, tenuto da fanti della 232a divisione Tridente, formata di veterani del fronte russo e da giovani reclute della regione di Francoforte al comando del gen. von Gablenz, resisterà per tutto l’inverno e sarà conquistato solo nel febbraio 1945, nell’ambito del Piano Encore. Un monumento della scultrice Mary Vieira alla Guanella ricorda il sacrificio dei “pracinhas” (soldatini) carioca sulla “cima imprendibile”.
3) MARY VIEIRA:
Mary Vieira (1927-2001) è stata una scultrice brasiliana. È stata la prima artista brasiliana a vincere la Biennale d’Arte di San Paolo (durante la seconda edizione). È nata e cresciuta a Minas Gerais . Ha studiato con Alberto da Veiga Guignard a Belo Horizonte . Nel 1947 espone nella Sala dei Giovani Artisti Brasiliani del Comune di Belo Horizonte. “Mary Vieira si definiva un’ideatrice plastica . Anticipava che le divisioni tra le categorie del disegno, della pittura, della scultura e dell’architettura si sarebbero estinte e considerava l’interdisciplinarità la chiave per l’evoluzione dell’arte. I concetti principali del suo lavoro sono assolutamente contemporanei Portando con sé alcuni modelli che aveva idealizzato in precedenza in Brasile, si trasferì in Svizzera nel 1951. Nel 1952 fu invitata a pubblicare la collana Zeiten einer Zeichnung per Spirale, i maggiori editori concretisti dell’epoca. E lì sta tutta l’essenza della sua l’opera, che si dipana dal concretismo all’arte cinetica, o, più precisamente, al cinevisualismo. Come ha sottolineato il critico e poeta italiano Carlo Belloli, l’opera di Mary Vieira chiama lo spettatore all’arte. La coerenza, la precisione e la completezza della visione estetica dell’artista non sono mai state mostrate completamente nel suo paese d’origine. Mary Vieira – O Tempo do Movimento è l’occasione per far rivivere questa artista internazionale che, secondo Markus Kütter, ha sempre portato come un velo le sue origini brasiliane su di sé .” (Denise Mattar, Curatrice)