
Un aggiornamento a dieci anni dalla precedente Giornata di Studio sulla Green Library e un approfondimento sulla relazione tra spazi interni in ambito culturale e natura circostante. Il rapporto tra lo spazio interno di una biblioteca o di un centro culturale e gli spazi verdi circostanti è fondamentale per creare un ambiente stimolante e accogliente. Gli spazi verdi non solo offrono un contrasto piacevole con l’architettura degli edifici, ma contribuiscono anche al benessere psicologico dei visitatori, favorendo la concentrazione e la creatività.
Per iscriverti alla 19a giornata di studio del CNBA compila il modulo a questo link: https://forms.cloud.microsoft/e/Y9rKgu1J5Y
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19a Giornata di Studio del CNBA – Programma provvisorio
luogo: Cesena Campus di Architettura – Aula 2.13
data: 4 giugno 2025
tema: La Green Library, la biblioteca e gli spazi culturali nel verde.
Un aggiornamento a dieci anni dalla precedente Giornata di Studio sulla Green Library e un approfondimento sulla relazione tra spazi interni in ambito culturale e natura circostante.
Ore 10-11 Riunione comitato esecutivo CNBA
Ore 11.00 Brunch di benvenuto
Ore 11.30 Saluti della Responsabile Gestionale della BIA, Biblioteca di Ingegneria e Architettura, Enrica Zani
Ore 11.35 Introduzione di Raffaella Inglese, Presidente del CNBA e responsabile della Biblioteca G. Michelucci
Ore 11.45 Giuseppe Meliti, Lugano, Le biblioteche possono essere veramente sostenibili? Una sfida e un impegno professionale
Ore 12.15 Andrea Ugolini: Strutture vegetali e conservazione attiva dei paesaggi archeologici
Ore 12.30 Danila Longo: Il ruolo del verde nello spazio pubblico, in termini di benessere ambientale, adattamento e inclusività
Ore 12.45 F. Ceccarelli – Studio La prima Stanza: Rigenerare Serra Madre: talee di autenticità
Ore 13.15 Carla Marchesan, Londra, I giardini dell’Aga Khan Centre di Londra nel contesto degli spazi verdi e pubblici a seguito della rigenerazione della zona di King’s Cross. On Line
Ore 13.30 Roberto Battistini: Analisi delle infrastrutture urbane e del comportamento dei ciclisti attraverso monitoraggio con veicoli leggeri strumentati
Ore 13.40 Saluti di Wittfrida Mitterer, Presidente Fondazione Bioarchitettura e responsabile Rivista Bioarchitettura/Abitare la Terra. On Line
Ore 13.45 Light Lunch a buffet
Ore 14.10 SPAZIO PRESENTAZIONI SPONSOR:
NERI Museo della ghisa, NERI SPA, I giardini Reali di Venezia
De Gruyter
Detail. On Line
Ore 15.00 Luisa Bravo: La biblioteca di Museo Spazio Pubblico – City Space Architecture
Ore 15.15 Beate Weyland: Edenspaces: educare gli spazi con il con le piante. On Line
Ore 15.25 Marco Costa: Progettazione biofilica degli spazi culturali
Ore 15.45 Alessandro Marata: La più bella biblioteca del Mondo
Ore 16.10 Cherchi, Lecis, Usai: Campus, Parco, Città. Un progetto per il Campus Sant’Ignazio dell’Università di Cagliari. On Line
Ore 16.30 Maria Elena Bini: Soluzioni basate sulla Natura (NBS) la mitigazione del calore in città
Ore 16.45 Francesco Casadei Origini e sviluppo dell’insediamento universitario cesenate. Aspetti storici, organizzazione didattica, riflessi urbanistici
Dalle ore 17.00 Conclusioni e saluti
Poster in Mostra e pubblicazioni in consultazione e in omaggio
Dopo il Convegno, con piccoli gruppi, Visita al Museo della Ghisa a Longiano (Fondazione Neri)
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INTERVENTI:
Raffaella Inglese, Presidente del CNBA e Responsabile della Biblioteca Michelucci
Introduzione – Introduction
A dieci anni dalla precedente Giornata di Studi del CNBA sulla Green Library, facciamo il punto della situazione allargandoci ad un tema oggi molto considerato che è il rapporto tra edifici pubblici, in particolare biblioteche e centri culturali, e spazi verdi, da vari punti di vista – Ten years after the previous CNBA Study Day on the Green Library, we take stock of the situation by expanding the focus to a topic that is now highly regarded: the relationship between public buildings—particularly libraries and cultural centers—and green spaces, explored from various perspectives
Raffaella Inglese è architetto, Presidente del CNBA e Responsabile della Biblioteca Michelucci, sezione di Architettura e Ingegneria Civile della BIA, Biblioteca di Ingegneria e Architettura, ARPAC, Area del Patrimonio Culturale, SBA, Sistema Bibliotecario di Ateneo.
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Marco Costa, Professore ordinario – Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari”, Settore scientifico disciplinare: PSIC-01/A Psicologia generale, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia cognitiva applicata
Progettazione biofilica degli spazi culturali – Biophilic design of cultural spaces
Nella progettazione biofilica si massimizza l’integrazione di elementi, forme, texture naturali nei progetti architettonici al fine di aumentare il benessere dei potenziali utenti. Questa prospettiva verrà declinata nella progettazione dei luoghi della cultura – The talk will focus on applying a biophilic approach to designing libraries, museums, and cultural spaces. The biophilic approach emphasizes the use of natural elements, shapes and textures in the architectural design
Marco Costa è professore ordinario presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna e responsabile del Laboratorio di Psicologia Ambientale presso lo stesso Dipartimento – Marco Costa is a professor and the Director of the Environmental Psychology Lab at the Department of Psychology, University of Bologna
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Francesco Ceccarelli, Architetto
Rigenerare Serra Madre: talee di autenticità – Serra Madre regeneration: cuttings and authenticity
La rigenerazione di Serra Madre presso i Giardini Margherita di Bologna è come una talea che seleziona frammenti di autenticità della sua storia per raccontare una nuova storia, per indagare il delicato equilibrio fra uomo e natura e per immaginarne una auspicabile quanto necessaria evoluzione – Serra Madre regeneration at Giardini Margherita in Bologne acts like a set of botany cuttings with select authentic fragments in the story of this space, in order to investigate the fragile mankind-nature equilibrium and to imagine a desirable and urgent evolution
Francesco Ceccarelli è un architetto libero professionista e membro de Laprimastanza, studio di architettura che si occupa di sostenibilità ambientale e sociale nella rigenerazione di opere e spazi pubblici – Francesco Ceccarelli is an architect and member of Laprimastanza, architecture studio which focuses on nature and social sustainability in the regeneration of public buldings and spaces
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Francesco Giuseppe Meliti, Bibliotecario presso Università della Svizzera italiana – Biblioteca universitaria Lugano
Le biblioteche possono essere veramente sostenibili? Una sfida e un impegno professionale –
Le biblioteche non possono accontentarsi di essere soltanto delle green libraries, architettonicamente verdi, ma devono raccogliere la sfida della sostenibilità in tutte le sue tre dimensioni: economica, ambientale e sociale.
Sia secondo l’ultima edizione (2022) di Public Library Manifesto dell’IFLA e sia secondo l’ ultima (2023) “Raccomandazione sulla legislazione e la politica bibliotecaria in Europa” di EBLIDA e del Consiglio d’Europa, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (Agenda 2030) devono essere la necessaria prospettiva d’azione di tutte le tipologie di biblioteche, “agenti essenziali” per contribuire a raggiungere tutti e 17 gli obiettivi, facendo crescere qualitativamente le comunità e la società, nel loro complesso, come “più eque, umane e sostenibili”.
Le biblioteche dovrebbero realizzare attività ed azioni innovative, inquadrandole anche nei 17 obiettivi dell’ONU, come, ad esempio: sviluppo di collezioni che trattino i temi della sostenibilità, (Obiettivo 4); attuazione di una vera ecoliteracy (Obiettivi 1, 2, 6, 11, 12,13, 14, 15, 16); allestimento di giardini ed orti didattici e di seeds libraries (Obiettivi 6, 11, 12, 13, 14, 15); gestione sostenibile delle collezioni, compresi il riciclo e riuso dei libri (Obiettivi 11,12, 13); realizzazione di eventi e attività di repair cafés e «biblioteca degli oggetti» (Obiettivi 8, 10, 11, 12, 13); promozione e partecipazione diretta ad una comunità energetica rinnovabile (Obiettivi 7, 8, 9, 10, 11,13); e, non ultime, le questioni identificate come “DEI” (Diversity, Equity, and Inclusion), relative appunto a “diversità, equità e inclusione” (Obiettivi 5, 8, 10, 11), supportando in questo modo anche la “giustizia sociale” all’interno delle proprie comunità (Obiettivo 16).
Il nostro “pensare sostenibile” dovrebbe essere una sorta di “bussola” costantemente adoperata da tutte le tipologie di biblioteche, con una riformulazione dell’operatività quotidiana e delle scelte di sensibilizzazione, affinché le biblioteche possano essere non soltanto modelli ma anche leaders di sostenibilità, contribuendo così, con un’incorporata ecoetica, alla creazione di comunità locali e globali sostenibili –
Libraries cannot be satisfied with being only green libraries, architecturally green, but must take up the challenge of sustainability in all three dimensions: economic, environmental and social
According to both the latest edition (2022) of the IFLA Public Library Manifesto and the latest “Recommendation on library legislation and policy in Europe” of EBLIDA and Council of Europe, the UN Sustainable Development Goals (Agenda 2030) must be the necessary action perspective for all types of libraries, “essential agents” to help achieve all 17 goals, qualitatively growing communities and societies, as a whole, to be “more equitable, humane, and sustainable”.
Libraries should therefore carry out innovative activities and actions, framing them in the 17 UN SDG Goals, such as: development of collections that deal with sustainability issues (Goal 4); implementation of a true ecoliteracy (Goals 1, 2, 6, 11, 12,13, 14, 15, 16); setting up educational gardens and vegetable gardens and seed libraries (Goals 6, 11, 12, 13, 14, 15); sustainable management of collections, including recycling and reuse of books (Goals 11,12, 13); organization of events and repair activities cafés and “object libraries” (Goals 8, 10, 11, 12, 13); promotion and direct participation in a renewable energy community (Goals 7, 8, 9, 10, 11,13); and, last but not least, the issues identified as “DEI” ( Diversity , Equity, and Inclusion ), relating precisely to “diversity, equity and inclusion” (Goals 5, 8, 10, 11), thus also supporting “social justice” within their communities (Goal 16).
Our “sustainable thinking” should be a sort of “compass” constantly used by all types of libraries, with a reformulation of daily operations and outreach choices, so that libraries can be not only models but also leaders of sustainability, thus contributing, with an embedded ecoethics, to the development of sustainable local and global communities
Francesco Giuseppe Meliti è Bibliotecario presso Università della Svizzera italiana – Biblioteca universitaria Lugano, EU Climate Pact Ambassador, Guardia Ecologica Volontaria (GEV),Standing Committee Member 2023-2027 at IFLA Acquisition & Collection Development Section (ACD) – Francesco Giuseppe Meliti is Librarian at Università della Svizzera italiana – University Library Lugano, EU Climate Pact Ambassador, Ecological Guard Volunteer (GEV), Standing Committee Member 2023-2027 at IFLA Acquisition & Collection Development Section (ACD)
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Francesco Casadei, Università di Bologna
Origini e sviluppo dell’insediamento universitario cesenate. Aspetti storici, organizzazione didattica, riflessi urbanistici – Origins and development of the university campus in Cesena. Historical aspects, didactic organization, effects on the town lay-out
Nel presente lavoro si descrivono gli aspetti principali di storia dell’insediamento universitario a Cesena, a cominciare dal primo corso di laurea istituito in questa città da parte dell’Università di Bologna (anno accademico 1989-90), per poi osservare l’ampliamento dell’offerta formativa e la contestuale dislocazione a Cesena di strutture didattiche e di ricerca: cosa che ha un rilevante impatto non solo in termini sociali e culturali, ma anche in riferimento al tessuto urbanistico della città e ai mutamenti che lo hanno caratterizzato – This paper describes the main aspects of the history of the university settlement in Cesena, starting from the first (in chronological order) degree course established in this town by the University of Bologna (academic year 1989-90). Subsequently, are also recalled both the expansion of university courses in Cesena and the concurrent placing of teaching and research facilities: with a significant impact not only in social and cultural terms, but also in reference to the urban structure of the town and the changes that have characterized it
Francesco Casadei (Bologna 1961), storico e bibliotecario, è autore di diversi studi di storia sociale dell’Italia contemporanea. I suoi attuali interessi di ricerca riguardano l’evoluzione urbanistica e amministrativa di diverse aree del territorio italiano, la storia dell’istruzione universitaria, e gli sviluppi dell’economia agro-alimentare tra il XIX e il XX secolo, con particolare riferimento alla storia dell’alimentazione – Francesco Casadei (Bologna 1961), historian and librarian, is the author of several studies of social history about late-modern and contemporary Italy. His current research interests concern the urban and administrative evolution of Italian territories, the history of higher education, and the developments of agri-food economy in XIX and XX centuries, especially about food history
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Carla Marchesan, King’s Foundation – Londra
I giardini dell’Aga Khan Centre di Londra – The Gardens of the Aga Khan Centre , London
I giardini dell’Aga Khan Centre di Londra nel contesto degli spazi verdi e pubblici a seguito della rigenerazione della zona di King’s Cross – The Gardens of the Aga Khan Centre, in the context of green and public spaces following of the regeneration of King’s Cross, London
Carla Marchesan e’ la bibliotecaria della King’s Foundation, Londra – Carla Marchesan is the librarian of the King’s Foundation, London
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Pier Francesco Cherchi, Università di Cagliari
Marco Lecis, Università di Cagliari
Stefano Usai, Università di Cagliari
Campus, Parco, Città – Un progetto per il Campus Sant’Ignazio dell’Università di Cagliari
Il disegno per il rinnovo del Campus Sant’Ignazio interviene sull’area che accoglie gli edifici del polo giuridico ed economico dell’Università di Cagliari lungo il viale omonimo. Il Campus rinnovato ha l’obbiettivo di riqualificare e rendere riconoscibili quegli spazi come sequenza coerente e unitaria, espressione dell’identità dell’istituzione.
L’edificio dell’ex Albergo del povero, opera di sapore razionalista dell’architetto Ubaldo Badas, è individuato come fuoco del nuovo Campus e come biblioteca centrale del Campus. Il recupero dell’edificio storico, ampliato e rinnovato, consente l’accorpamento di due biblioteche esistenti e la razionalizzazione e potenziamento del servizio. È infatti prevista la realizzazione di una nuova aula studio collocata in uno spazio semi-ipogeo a diretto contatto con i giardini. L’aula espande il piano della biblioteca in direzione del giardino in un belvedere che rende subito accessibile una vista panoramica sull’intera area verde. Insieme al belvedere, il livello superiore della struttura ospita una terrazza che si configura, come il giardino, in forma di spazio disponibile per la lettura e lo studio all’aria aperta
Pier Francesco Cherchi, architetto e PhD, è professore associato in Composizione Architettonica e Urbana del di- partimento DICAAR dell’Università di Cagliari e coordinatore del Corso di laurea magistrale in Architettura dal 2021.
Marco Lecis è architetto e professore associato in composizione architettonica e urbana alla Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari.
Stefano Usai è professore in Economia Applicata presso il dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali dell’Università di Cagliari direttore del Master in Progettazione Europea e coordinatore del Jean Monnet Center of Excellence in Sustainable Studies in the Med Area.
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Luisa Bravo, Università degli studi di Firenze
La biblioteca di Museo Spazio Pubblico
Museo Spazio Pubblico è l’esito della rigenerazione di un piccolo supermercato nel quartiere Porto Saragozza a Bologna promosso dall’associazione culturale City Space Architecture, con lo scopo di creare uno spazio dedicato al dibattito sulla cultura dello spazio pubblico, in una dimensione multidisciplinare.Il Museo ospita in particolare una biblioteca tematica con oltre 850 libri di urbanistica, spazio pubblico, progettazione architettonica e urbana, architettura del paesaggio, progettazione ambientale, scienze sociali, arte e scienze umane, in diverse lingue, di cui circa 300 unicamente reperibili presso il Museo in tutto il Polo Bolognese. Dal 2025 il Museo ospita anche la casa editrice City Space Architecture Press, che pubblica saggi in varie aree tematiche nella collezione Res Publica. Museo Spazio Pubblico è l’esito della rigenerazione di un piccolo supermercato nel quartiere Porto Saragozza a Bologna promosso dall’associazione culturale City Space Architecture, con lo scopo di creare uno spazio dedicato al dibattito sulla cultura dello spazio pubblico, in una dimensione multidisciplinare. https://www.museospaziopubblico.it
Luisa Bravo è una ricercatrice e docente universitaria, un’imprenditrice culturale e un’appassionata attivista per lo spazio pubblico. E’ docente a contratto in Urban Design presso l’Università degli studi di Firenze. Nel 2013 ha fondato l’associazione culturale City Space Architecture con sede a Bologna, che promuove la cultura dello spazio pubblico mediante progetti di cooperazione internazionale
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Enrica Zani è Coordinatrice Gestionale della Biblioteca di Ingegneria e Architettura ARPAC, Area del Patrimonio Culturale, SBA, Sistema Bibliotecario di Ateneo
Enrica Zani is Head Librarian of Engineering and Architecture Library, University of Bologna
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Roberto Battistini, Università degli Studi di Bologna
Analisi delle infrastrutture urbane e del comportamento dei ciclisti attraverso monitoraggio con veicoli leggeri strumentati – Crowd science analysis of urban items and cyclists behavior through smart infrastructure bycicles
Nel passaggio tra resilienza urbana e sostenibilità urbana, le componenti urbanistiche e comportamentali rivestono un ruolo rilevante nell’assicurare il contrasto al climate change. Uno degli aspetti che ne favorisce la mitigazione è l’approccio bottom-up alla pianificazione urbana e della mobilità. Viene presentato un esempio innovativo di progetto di ricerca che partendo dalla partecipazione attiva dei ciclisti, tramite l’uso di 50 biciclette infrastrutturare con sensori di inquinamento, permette di avviare l’identificazione degli ambiti di infrastrutture urbane in grado di ridurre l’esposizione agli inquinanti – Within the shifting from the concept of Urban Resilience (UR) to Urban Sustainability (US), urban infrastructures and behavioral items assume a relevant role in climate change. Bottom-up and citizens science approaches became the vectors for a new urban planning and infrastructural design. This intervention offers an overview on a research project that involves cyclists and 50 smart technology integrated bicycle, with integrated sensors for air pollution, able to identify an initial frame of urban design variables acting in cyclists exposure
Roberto Battistini, PhD è Mobility manager d’Ateneo, Area Tecnica, Edilizia e Sostenibilità – ATES, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali – DICAM, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
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Danila Longo, Università degli Studi di Bologna
Il ruolo del verde nello spazio pubblico, in termini di benessere ambientale, adattamento e inclusività
Il verde nello spazio pubblico rappresenta oggi una leva progettuale per affrontare le sfide ambientali, sociali e climatiche che interessano le città. L’intervento esplora il ruolo strategico delle infrastrutture verdi nella rigenerazione urbana, con particolare attenzione al benessere ambientale, alla resilienza climatica e all’inclusività sociale
A partire dal progetto TALEA – RegeneraTive greEN infrAstructures for inclusive and sustinable urban environments, finanziato dal programma European Urban Initiative – Innovative Actions (EUI-IA) e coordinato dal Comune di Bologna con la partecipazione dell’Università di Bologna come core-partner scientifico, si presenteranno i principi, la metodologia e le sperimentazioni oggetto della ricerca. TALEA affronta in modo sistemico l’adattamento urbano agli effetti del cambiamento climatico (in particolare isole e ondate di calore), attraverso l’implementazione di un sistema di Green Cells, unità progettuali flessibili che integrano soluzioni basate sulla natura (NBS), tecnologie digitali e processi partecipativi. Queste cellule verdi sono pensate per essere replicabili, accessibili, misurabili e gestibili in co-progettazione con le comunità locali, con l’obiettivo di migliorare il microclima urbano.Nel corso dell’intervento si illustreranno strategie e casi studio che dimostrano come il verde possa diventare spazio di benessere condiviso, dispositivo adattivo, ma anche catalizzatore sociale, specie in contesti caratterizzati da fragilità climatiche, socioeconomiche o spaziali
Danila Longo è Architetto, PhD, Professoressa Ordinaria di Tecnologia dell’Architettura presso il DA dell’Università di Bologna, referente per l’UNIBO nell’ECTP (EU Construction Technology Platform) e nel Comitato Built Environment Decarbonisation (BED), membro del GTA su Clima Energia e Mobilità. Referente per TRACE team nel Coordinamento Agende 21 Locali Italiane nel quadro del progetto NECPlatform come membro del Dialogo multilivello sul Clima e l’Energia (DEC) in Italia. CAMPI DI RICERCA: tecnologie per l’efficienza energetica, innovazione tecnologica, iniziative di mitigazione per l’adattamento al cambiamento climatico, processi di co-design e co-costruzione per la transizione verde delle città, accessibilità e valorizzazione del patrimonio culturale. È stata coinvolta in numerosi PROGETTI DI RICERCA NAZIONALI ED EUROPEI. Attualmente è coordinatrice del team di ricerca UNIBO nei progetti: Horizon Europe (SAFE-CITIES, ARTEMIS, HouseInc, REDESIGN, WeGenerate); Net Zero Cities (Let’s GOv); EUI (TALEA, E2A)
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Alessandro Marata, Università degli studi di Bologna
La più bella biblioteca del Mondo
Quale è la biblioteca più bella del mondo? Un confronto tra le più piccole, le più grandi, le più lussuose e le più semplici biblioteche del mondo – Which is the most beautiful library in the world? A comparison of the smallest, largest, most luxurious and simplest libraries in the world.
Alessandro Marata è titolare dello studio professionale Architettura Tecnologia Ambiente, docente presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, giornalista e coordinatore della collana editoriale “SEED Design Action for the Future”. È stato presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna e Consigliere Nazionale, Coordinatore del Dipartimento Ambiente e Sostenibilità. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche ed è stato premiato in concorsi di architettura nazionali ed internazionali – Alessandro Marata, founder of the professional studio Architecture Technology Environment, is Professor at the Department of Architecture of the University of Bologna, journalist and coordinator of the Editorial series “SEED Design Action for the Future”. He was president of the Order of Architects of Bologna and National Councilor Coordinator of the Environment and Sustainability Department. He is the author of numerous scientific publications and has been awarded in national and international architecture competitions.
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Andrea Ugolini, Università degli studi di Bologna
Strutture vegetali e conservazione attiva dei paesaggi archeologici – Vegetation Systems and the Active Conservation of Archaeological Landscapes
«È innegabile che la vegetazione infestante che si insedia nei siti monumentali rappresenti una causa primaria di degrado» (Bettini, 1996). La validità di questa affermazione e l’efficacia delle pratiche consolidate di gestione dei siti archeologici sono generalmente riconosciute. Tuttavia, da anni sono in corso ricerche multidisciplinari volte a ridefinire il ruolo della vegetazione nei progetti di conservazione. Fin dal XVIII secolo si sono tentati interventi paesaggistici nei siti archeologici, ma solo in rari casi si è adottata una gestione controllata e compatibile del verde. L’influenza della vegetazione sulla conservazione dei ruderi è stata ancora meno considerata, fatta eccezione per il lavoro teorico e pratico di Giacomo Boni a Roma tra XIX e XX secolo. Il contributo nasce da una ricerca interdisciplinare condotta con paesaggisti sulla progettazione e conservazione attiva del paesaggio archeologico. L’obiettivo è evidenziare la necessità di rivedere le consuete pratiche di manutenzione dei siti archeologici, spesso basate sulla rimozione completa e non selettiva della vegetazione, senza distinzione tra specie né valutazione della pericolosità o dei reali processi invasivi. Si intende invece dimostrare come un apparato vegetale selezionato, compatibile e ben gestito possa contribuire positivamente alla conservazione delle rovine – “It is undeniable that invasive vegetation colonising monumental sites constitutes a primary cause of degradation” (Bettini, 1996). The validity of this statement and the effectiveness of the conventional management practices employed in archaeological sites are widely acknowledged. However, for several years now, multidisciplinary research has been underway to reassess the role of vegetation within conservation strategies. Since the 18th century, attempts have been made to landscape archaeological sites, yet only in exceptional cases has a controlled and compatible approach to vegetation management been adopted. The impact of plant frameworks on the preservation of ruins has been considered even less frequently—with the notable exception of Giacomo Boni’s theoretical and practical work in Rome during the 19th and early 20th centuries. This contribution stems from an interdisciplinary investigation into the design and active conservation of archaeological landscapes. Its primary aim is to highlight the need to revise standard maintenance practices, which are often based on indiscriminate and complete removal of vegetation, without distinction between species, nor consideration of their risk index or actual invasive behaviour. Instead, it argues that a carefully selected, compatible, and well-managed plant system can play a constructive role in the conservation of archaeological remains
Andrea Ugolini, Professor in Preservation of Architectural Heritage, DA – Department of Architecture, Alma Mater Studiorum, University of Bologna, Polo Scientifico di Cesena
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