Imre Makovecz alle origini della architettura ungherese

Purezza Biologica

Autore:
Bence Peter Toth

Descrizione:

Imre Makovecz (1935-2011) è stato il massimo esponente dell’architettura organica ungherese: in Makovecz confluiscono numerose suggestioni, dall’ organicismo internazionale, le antiche culture celtiche e sciita, Rudolf Steiner, il barocco austriaco e il cubismo boemo, ma anche F. L. Wright e A. Aalto.
A tutto questo va aggiunta un chiave di lettura localistica che rimanda alla tradizione magiara oltre un importante impegno politico e sociale usando che utilizza l’architettura a manifesto contro le invasioni militari e culturali.
Il lavoro di Makovecz è rivolto alla gente e alla vita sociale dei piccoli centri abitati ristabilendo il rapporto con l’ambiente e le tradizioni.
Per questa ragione Makovecz si avvicina a materie come il legno, la pietra, le costruzioni tradizionali, l’architettura antropomorfa e zoomorfa, all’ecologia adattandosi all’innovazione della contemporaneità.
Ricordiamo alcuni suoi progetti: Balatonszepezd a Szovosz, Szekszard Locanda di Siò, il rifugio Dobogoko, la Torre e gli accampamenti Di Visegrad Taborok.

Scheda:

Anno pubblicazione:
2023
Pagine:
60 - 67
Numero:
140
Numerazione: Url: Parole chiave:
Bioarchitettura, Architettura, Verde, Storia, Arte, Progettazione, Ingegneria, Ambiente, Natura, Ecologia, Imre Makovecz (1935-2011), Architettura Organica Ungherese, Organicismo Internazionale, Culture Celtiche e Sciita, Rudolf Steiner, Barocco Austriaco, Cubismo Boemo, F. L. Wright, A. Aalto, Tradizione Ungherese, Politica, Legno, Pietra, Architettura Antropomorfa e Zoomorfa, Balatonszepezd, Szovosz, Szekszard Locanda di Siò, Rifugio Dobogoko, Torre e gli accampamenti Di Visegrad Taborok.

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