Nel suo ultimo libro “Firenze, architettura e comunità” Alberto Di Cintio sviluppa una riflessione approfondita sul presente e sul futuro di Firenze, soprattutto sull’evoluzione dei nuovi processi partecipativi, incentrati sul benessere dell’ambiente e della comunità.
La riflessione che riguarda la relazione tra città ed ambiente, approfondisce precisi riferimenti alla sostenibilità, alla green economy, al risparmio energetico, alla bioarchitettura, mantenendo il focus su Firenze, al suo centro storico, e ad alcune positive esperienze di progettazione partecipata in Oltrarno e a Novoli: emerge la fisionomia di una “città glocale” ma, allo stesso tempo, proiettata verso le periferie.
Nelle esperienze del progetto della tranvia, delle case popolari, di “S.O.S centro storico”, del complesso delle Murate, del Giardino di Nidiaci, dell’area ex manicomio di San Salvi e del complesso di Sant’Orsola, si porta alla ribalta l’associazionismo e si manifesta l’emergere di nuove identità che supportano visioni urbane contemporanee, calibrate sugli indicatori globali dell’Agenda 2030 dell’ONU.
La sfida riguarda Firenze e l’Europa e ci suggerisce l’avvento di un governo transnazionale che si impegni su due fondamentali obiettivi: comunitarismo e sostenibilità.
Alberto Di Cintio è membro della Fondazione Italiana Bioarchitettura, docente universitario e autore di libri e articoli sulla realtà territoriale, sull’urbanistica e sulla bioarchitettura.